giovedì 16 giugno 2016

Il Giornale pubblica "Mein Kampf" di Adolf Hitler.

La notizia è di una settimana fa, il che, per le tempistiche dell'internet, significa che ne parlo in ritardo, ma a me non frega un cazzo. Il titolo è eloquente: il Giornale, quotidiano di destra del fratello dell'ex-cavaliare, decide di pubblicare il Mein Kampf: ed è polemica, occorre salvare capra e cavoli, non abbassiamo la guardia, siamo nell'occhio del ciclone e tutti i luoghi comuni giornalistici che volete. Insomma cos'è successo una settimana dopo? Fioccano articoli sui blog, la comunità ebrea s'indigna, gli intellettuali di sinistra pure, Renzi twitta e qui nell'etere si leggono commenti su commenti, alcuni di una idiozia immane, altri quasi intelligenti. Ma io perché ne parlo? Perché un sacco di cose che non capisco mi fanno incazzare a morte, sono un incazzato cronico con la stupidità e soprattutto con la stupidità che produce caciara su cose che avrebbero una risposta semplice e ragionevole (no, non è il genocidio). Premessa: in teoria io sarai di sinistra, ma lo sappiamo,  in Italia "la sinistra vale la destra e tutti e due valgono i centri", almeno in questo periodo storico. Quindi ideologicamente mi trovo contro il Giornale e l'idea di pubblicare questo libro mi sembra una pura trovata per aumentare le vendite. Altra premessa: io il Mein Kampf non l'ho letto, non per qualche ragione morale, etica o metafisica, ma semplicemente perché, quando ho avuto la possibilità di sfogliarne qualche pagina, mi ha dato l'impressione che mi sarei annoiato a morte leggendolo e ho sempre rinviato a quando ne avrei avuto "voglia". Il problema in tutto ciò è la domanda che si pongono in tanti: e se poi chi lo legge diventa un neo-nazista? Qui la risposta va articolata in vari modi. Primo: abbiamo persone che comprano i libri di Salvini. Secondo: abbiamo persone che strappano i libri di Salvini, manco fossimo ai tempi del Tribunale dell'Inquisizione. Per cui come paura potrebbe essere giustificata. Ho letto commenti dove s'inneggiava alla libertà di stampa e alla libertà di opinione e certamente è giusto pubblicare un libro se lo si vuole, a dispetto del contenuto, ma questo libro in particolare viene pubblicato non per un valore intrinseco, ma per la sua importanza storica. Insomma il Mein Kampf è "una cagata pazzesca" e se prendi per buona una qualche idea espressa lì, lasciatelo dire, non sei molto intelligente. Ed eccoci qui ad un altro gruppo di opinioni, quelli che dicono: se hai un bagaglio culturale adeguato si può leggere altrimenti si corre il rischio di fraintendere o di sposare un'ideologia folle, no, secondo me basta sapere due cose: 1- ammazzare migliaia di persone, perché secondo la tua opinione sono inferiori, è sbagliato (l'omicidio in sé è sbagliato, d'accordo) 2- è stato scritto da un tipo che era pazzo, sicuramente privo di talento, arrabbiato, non molto intelligente ma che ha avuto la fortuna (solo sua) di trovarsi nella posizione e nel momento storico adatto a permettergli di diventare quel che è diventato. Non servono chissà quali studi approfonditi, basta un po' di buonsenso, condito con capacità di discernimento e spirito critico (quanto basta). Ma quindi tu sei favorevole o contrario all'iniziativa del Giornale? Sono favorevole e contrario. Favorevole alla pubblicazione di un libro in ogni caso importante, anche solo per vedere fino a che punto può degenerare l'umanità. Contrario ad una iniziativa palesemente orientata a moltiplicare le vendite, ma che non è l'unica di questo tipo e non è fatta solo da questo quotidiano. Ma la cosa che più mi fa imbestialire è tutto la polemica che ci viene montata sopra, una polemica che nella maggioranza dei casi rasenta l'imbecillità e che, siccome condotta sulla rete, raggiunge livelli cosmici di importanza, che si sa che internet è una cassa di risonanza per discussioni sceme, capace di elevarle a casi d'importanza nazionale se tutto va bene. Ancora peggio, il dibattito condotto dalle varie figure pubbliche che mirano, in ogni twittata, commento e roba varia, ad accaparrarsi il tuo voto, dimenticando l'obiettività e mirando ad attirare gente usando luoghi comuni. Per essere chiari cose di questo tipo: il Giornale pubblica Mein Kampf vergogna, ma vergogna di cosa? Vergogna per un'iniziativa per vendere di più? Potremmo essere d'accordo, ma poi bisogna condannare anche tutti gli altri che propongono cose di questo genere. Vergogna perché l'ha scritto Hitler? Anche lui, nostro malgrado, aveva diritto di opinione, inoltre la sua opera ha pure sempre un valore storico acquisito. O forse è una vergogna perché miri alla mia indignazione per guadagnarti il mio consenso? E in questo caso non stai facendo forse lo stesso gioco del Giornale? E il gioco di questo quotidiano facciamo noi (me compreso naturalmente) continuando a parlarne, altro rodimento di culo per me che per quanto ci provi a stare fuori da queste cose, sempre più spesso non ci riesco.

Ma un'ultima domanda aleggia in questa discussione: ma il tuo parere chi cazzo te l'ha chiesto? Nessuno e a voi invece il vostro?